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Fantasia e Condivisione: la bellezza degli albi senza parole

“I silent book possono aiutare i bambini a pensare che nei libri ci possa essere qualcosa di bello e soprattutto di gioioso e che valga la pena trascorrere del tempo leggendo”
Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia interculturale dell’Università Milano Bicocca

I wordless picture book,  ovvero libri senza parole, sono albi illustrati che riescono a raccontare storie grazie al forte impatto iconografico che rimanda l’espressività del testo alla potenza delle immagini.
Sono libri niente affatto silenziosi in quanto offrono molteplicità di storie che nascono dalla mente e dalle parole del lettore che inventa situazioni e storie a partire dalle figure presenti su carta.
È una magia che mette alla prova la fantasia e l’abilità narrativa del narratore a partire dagli spunti offerti dall’autore.
Uno dei punti di forza è l’accessibilità, al di là dell’età e della nazionalità del bambino. Anche i bambini più piccoli, in uno scambio con la figura di riferimento o in autonomia, possono cimentarsi e divertirsi a inventare storie, immaginare le situazioni più disparate: un ottimo esercizio per gettare le basi di una crescita come futuro lettore.
La condivisione di momenti di routine attraverso la lettura è un momento importante in cui si fonda la relazione tra adulti e bambini: in questo senso il libro senza parole rappresenta un’occasione importante per co-costruire storie attraverso la fantasia e il dialogo.
I silent book rappresentano uno strumento in grado di abbattere le barriere linguistiche e di facilitare il confronto e lo scambio tra diverse culture: quindi libri democratici e inclusivi che possono essere fruibili da tutti coloro che abbiano a cuore la lettura.

Curiosità

La rete IBBY International e il Palazzo delle Esposizioni di Roma hanno raccolto una selezione di libri senza parole per creare una biblioteca destinata ai bambini migranti di Lampedusa.
Una possibilità di avere un catalogo dei più famosi silent book internazionali come letture rivolte a tutti i bambini che hanno una cultura linguistica differente rispetto a quella del paese nel quale si trovano.

Quali sono quindi i motivi che fanno del silent book un utile strumento per la crescita del bambino?

  1. stimolano la fantasia: a partire dalle immagini, dai personaggi e dalla sequenza narrativa il racconto può poi prendere ogni volta una piega diversa
  2. favoriscono lo sviluppo del linguaggio e l’arricchimento del vocabolario
  3. sviluppano la concentrazione: il lettore non è passivo di fronte al testo ma è stimolato a rintracciare elementi diversi e sempre nuovi per creare la sua storia
  4. aiutano a elaborare competenze linguistiche e narrative
  5. promuovono la relazione adulto bambino e l’autostima
  6. permettono un efficace lavoro di alfabetizzazione emotiva.

Ma come si legge un libro senza parole?

Fatte queste premesse sulle potenzialità di questo tipo di albi, molti adulti sono però spesso spaventati da questo strumento così ampio e aperto nell’utilizzo, si interrogano su come decodificare e restituire la lettura del silent ai bambini.
Come per qualunque altro libro, i silent book vogliono essere letti in modo personale e riconoscibile dalla figura di riferimento; un modo che faccia capire al bambino che  l’adulto gli sta raccontando una storia con quelle parole ed emozioni che la storia gli suscita.
Il bambino vuole che gli si racconti il libro nel modo in cui lui è abituato ad ascoltare le storie da mamma e papà, sono albi che non richiedono particolari abilità, ma solo la poesia di quell’incontro che nasce dalla narrazione carica di emozioni autentiche. Avendo compreso meglio cos’è un libro senza parole, a chi è destinato e quali benefici porta con sé la lettura di questa particolare categoria di albi per la crescita dei bambini, ci possiamo addentrare a conoscere meglio alcuni titoli che a nostro parere non possono mancare nella vostra libreria.

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Il primo albo senza parole di cui abbiamo il piacere di parlarvi si chiama “Un giorno nella vita di
Dorotea Sgrunf” di Tatjana Hauptmann edito da LupoGuido.
Un classico della letteratura per l’infanzia tornato in Italia dopo 40 anni grazie a questo splendido
editore.
Un grande albo senza parole con delle bellissime fustellature, che apre le porte a un mondo
familiare intimo fatto di delicatezza, dolcezza e piccole abitudini quotidiane.
Si aprono delle vere e proprie scenografie che come quinte di un teatro a misura di bambino ci
introducono nel mondo e nella vita della maialina Dorotea.
Dorotea ci introduce nella sua giornata assieme al suo maialino, una giornata fatta di piccoli e
grandi gesti: baci, mamme in vestaglia, torte da preparare, cuffie da notte prima di andare a
dormire.
Si crea così uno spazio dove la padrona di casa ci invita ad entrare e dove il lettore entra come
protagonista attraverso le bellissime immagini in una dimensione narrativa molto evocativa.
Un albo super consigliato per chi ha voglia di una coccola e di entrare in punta di piedi in un
mondo fatto di dolcezza e di piccole e delicate routine familiari.

Della stessa serie anche “Urrà, Papà Sgrunf è di nuovo qua!”

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Il secondo albo di cui vi vogliamo parlare si chiama “Gita sulla luna” di John Hare edito da Babalibri: una storia senza parole dalle bellissime e suggestive immagini cinematografiche che ci porta direttamente nello spazio insieme a una scolaresca un po’ particolare.
Un bambino con in mano un taccuino e una scatola di pastelli si attarda e si perde, seduto a disegnare la terra che si staglia nel cielo nero.
Quando si rende conto che gli altri sono partiti, si sente solo e sconsolato si rimette a disegnare con i suoi pastelli.
Dietro di lui sbucano degli omini che lo guardano, con un solo occhio e della stessa sostanza della luna.
Da questo incontro, da questi sguardi e da questa reciproca complicità nasce una magica amicizia che sfida le culture, le appartenenze e la geografia: un bellissimo incontro che si sostanzia di un linguaggio universale fatto di disegni e colori.
Un inno all’amicizia che ci mostra come ci possiamo mettere in contatto con l’altro, superando diffidenza e paura della diversità, attraverso il non verbale e il piacere della scoperta.
John Hare, scrittore americano al debutto, ci regala un bellissimo albo pieno di delicatezza e di stupore, dove il silenzio è dominante e apre lo spazio al dialogo e alla magia di un incontro speciale ed…extraterrestre.

Della stessa serie anche “Gita sul vulcano” e “Gita sotto L’oceano”.

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L’ultimo albo che vi vogliamo raccontare si chiama “Metamorfosi“,
illustrato da Sergio Olivotti, edito da Sabir edizioni.

Sergio Olivotti ci porta nel suo immaginario popolato da figure bizzarre e surreali, che già abbiamo amato nel suo “Otto e Rino” edito da Glifo edizioni.
In questo albo non assistiamo però al chiacchierare fatto di incomprensioni e di assonanze tra due buffi vecchietti (se non lo avete letto vi consigliamo di recuperare assolutamente Otto e Rino!), ma a un vero albo senza parole che compendia un museo onirico di figure che si trasformano senza sosta: il libro è pervaso dal dinamismo di figure in continua evoluzione, immagini in continuo divenire che lasciano il lettore a bocca aperta.
Un terreno fertile per giocare con l’immaginazione e provare a raccontare storie, con un’idea chiara di alcuni personaggi pronti a sollecitare la curiosità e la fantasia del lettore, mai come in questo caso libero e desideroso di costruire storie dagli stimoli proposti dall’autore.

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Potete trovare tra gli scaffali della nostra libreria una sezione dedicata ai libri senza parole in cui sono presenti questi e molti altri titoli!!

Sitografia:

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