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Il ballo di Tok

Ciao a tutti, sono Ilaria Pasquali, ma molti di voi mi conoscono come maestratralefiabe!(https://www.instagram.com/maestratralefiabe/)

Quinto ed ultimo appuntamento di una Montagnola didattica,
continuiamo a parlare di diversità, con un meraviglioso albo illustrato
che ci offre tantissimi spunti di riflessione.

Il ballo di Tok

scritto da S. Nosella
illustrato da C. Castellani

edito da Sabir Editore

Tok è un mostro che, a dir la verità, non è felice di esserlo. Lui non sente di essere un mostro, ma per non deludere le aspettative della sua famiglia si è rassegnato ad esserlo.

"L'HO SEMPRE FATTO BENE PER ACCONTENTARE LA MIA FAMIGLIA, PENSAVO CHE SE FOSSI PIACIUTO AGLI ALTRI SAREI PIACIUTO ANCHE A ME."

Tok, come tutti i mostri che si rispettino, si nascondeva negli armadi dei bambini cercando di spaventarli ma con pochissimo successo.

Un giorno, il piccolo mostro, si intrufola nell’armadio di Emma e tra le varie cose trova uno zainetto, lo indossa e si sente proprio a suo agio.

Tok rimane così affascinato da quello zaino che ogni volta torna nell’armadio di Emma, che ormai non nota neanche più la sua presenza  per quante volte lo ha visto!

Lei è abituata a prendere il suo zainetto e andare via.

Un giorno però Tok non può più resistere e con lo zaino di Emma in mano decide che è arrivato il momento di aprirlo e provare ciò che c’era all’interno.

"NE USCÌ SUBITO QUEL BUON PROFUMO DI BOROTALCO, I SETOSI NASTRI, IL TULLE MORBIDO COME UNA NUVOLA E TANTI CRISTALLI SCINTILLANTI."

Tok non ci pensa due volte e indossa il tutù di Emma e, proprio come lei, si sente libero, coraggioso e padrone del mondo.

Ma la felicità per il tutù indossato dura poco perché Emma è davanti a lui e, incuriosita, lo guarda chiedendosi chi fosse.

Tok impaurito si scusa con Emma per aver indossato il suo abito, ma la bambina non si arrabbia con lui anzi lo sprona ad inseguire il suo sogno proprio come aveva fatto lei.

"PAPÀ VOLEVA FREQUENTASSI IL CLUB DI MATEMATICA COME LUI, MA NON FACEVA PER ME."

Tok vorrebbe tanto raccontare alla sua famiglia il suo desiderio di diventare un ballerino ma ha paura di non essere accettato per ciò che vuole essere proprio dalle persone a lui più care.

Ma quello stesso giorno Tok scopre che le persone di cui lui teme il giudizio, la sua famiglia, sono pronte ad amarlo, accettarlo esattamente per ciò che è: un mostro ballerino!

"NON SIETE ARRABBIATI CON ME? VI HO DELUSO...
MA NO, NOI VOGLIAMO SOLO CHE TU SIA FELICE. SII ORGOGLIOSO DI TE STESSO E NOI LO SAREMO DI TE."

Perché abbiamo scelto questo albo per parlare di diversità?

Perché spesso accade gli adulti proiettino i loro sogni, soprattutto quelli che non sono riusciti a raggiungere, sui bambini spingendoli a scegliere per loro e “obbligandoli” ad impegnarsi in ciò che ai bambini non piace, spingendoli ad un “ruolo” che non appartiene loro.

Ciò che sogna un genitore per il proprio figlio quasi sempre è lontano anni luce dai sogni del bambino stresso. Spesso questa diversità di vedute crea malessere nel bambino che si ritrova costretto a dover scegliere se inseguire il sogno dei propri genitori, sentendosi amato, o il suo, sentendo di non aver fatto ciò che gli altri si aspettano da lui/lei.

Il segreto per fare in modo che questo non accada è quello di rispettare e accogliere, da parte del genitore, i sogni dei propri figli cercando di non interferire troppo e rimanendo accanto a loro nella lunga strada verso il traguardo.

Buona Lettura!

Ilaria Pasquali
Maestratralefiabe

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